Battute a parte (quella del titolo), le trasferte a Venezia lasciano sempre un bel segno, indipendentemente da come vadano le partite. D’altronde camminare per le calli e su e giù per i ponti, per raggiungere il campo di gioco, facendosi strada tra turisti che spesso ti guardano incuriositi, orientarsi tra i campi e i canali, alla ricerca della porta giusta, quella di accesso a una palestra nascosta, che non sapevi neppure esistesse, ha sempre il suo fascino. La partita si trasforma, allora, in un corollario, sebbene sia, in ultima analisi, il motivo per cui fai il viaggio.